Un nuovo passo nella protesta contro la riforma delle pensioni voluta da Macron
Questa volta, a sostenere l’appello sono le principali organizzazioni giovanili di sinistra.
All’inizio, quasi due mesi fa, quando alcune organizzazioni giovanili francesi di sinistra, su sollecitazione di Attac France, avevano indetto per sabato 21 gennaio una manifestazione contro la riforma delle pensioni, nessuno poteva prevedere che essa si sarebbe collocata solo due giorni dopo la mobilitazione storica di giovedì 19, che ha portato in piazza oltre milioni di persone.
Nel frattempo, la protesta contro l’innalzamento dell’età pensionabile da 62 a 64 anni e contro un peggiore sistema di calcolo e le conseguenti pensioni più povere andava crescendo nel paese, fino a sfociare nello straordinario movimento che ha scosso ieri la Francia. Perciò il numero delle organizzazioni giovanili che hanno aderito alla manifestazione e che domani si riuniranno a Parigi a partire dalle 14 a Place de la Bastille è fortemente cresciuto.
Questo è l’elenco completo delle associazioni studentesche e liceali di sinistra aderenti: L’Alternative, FIDL, Voix Lycéenne, Jeune Garde, Le Massicot, Young Struggle, Jeunes écologistes, Jeunes Génération.s, Jeunes Insoumis, NPA Jeunes, NPA Jeunesses Anticapitalistes, Jeunes Parti de Gauche, Jeunes POI, Place Publique Jeunes, RED Jeunes, UFSE CGT. E’ previsto l’arrivo nella capitale di decine di pullman di giovani da tutto il paese.
La partecipazione dei giovani alla mobilitazione sulle pensioni è importante e molto significativa perché smentisce clamorosamente le argomentazioni governative e padronali per cui il peggioramento delle normative previdenziali sarebbe finalizzata a tutelare gli interessi delle giovani generazioni. Sarebbe interessante propagandare l’eperienza italiana, dove la riforma Fornero e le altre normative che hanno devastato il sistema previdenziale italiano non hanno portato alcun miglioramento alle condizioni dei giovani e anzi hanno coinciso con un ulteriore degrado delle aspettaive dei giovani.
All’iniziativa parteciperanno diversi politici. E’ stata preannunciata la presenza in piazza, dietro lo striscione del Nuovo partito anticapitalista, di Olivier Besancenot et Pauline Salingue, due dei portavoce nazionali del partito. Altrettanto saranno presenti numerosi dirigenti della France insoumise.
Così come sosterranno la mobilitazione giovanile numerosi sindacati (CGT e Sud-Solidaires, in primo luogo). Sud-Solidaires nel suo sito afferma: “Questa riforma è solo l’ultimo attacco al mondo del lavoro e dei giovani. Mobilitiamoci tutti insieme il 19 gennaio, il 21 gennaio e i giorni successivi!”.
Un approccio negativo alla manifestazione ha invece avuto la leadership del PCF, perché sostiene che essa sarebbe collocata in maniera inopportuna solo a distanza di due giorni dalla giornata di protesta di giovedì. Ma sembra proprio che questa discussione sia uno dei tanti punti di frizione tra un PCF in difficoltà che rischia di essere emarginato dalla France Insoumise.
Lo slogan del corteo è duplice: lottare contro una riforma delle pensioni “ingiusta, brutale e inutile”, ma anche denunciare “il governo che rifiuta di aumentare il salario minimo e tutti i salari, rifiuta ogni progresso sociale ed ecologico e impone l’austerità con il 49,3” (la percentuale della forza parlamentare della “minoranza presidenziale”).