SONO LE NOSTRE MOBILITAZIONI CHE FARANNO PIEGARE IL GOVERNO!
Comunicato del sindacato Solidaires
Le lotte per i salari continuano, e non saranno le indennità, gli assegni, l’aumento del 3,5% del punto indice nel pubblico impiego, l’aumento del 2,9% dei sussidi di disoccupazione, o l’aumento del 4% delle pensioni e altre misure a compensare il mancato aumento reale dei salari, del salario minimo, dei minimi sociali e delle borse di studio per gli studenti!
Questo governo ha anche confermato la sua tabella di marcia: prosecuzione della liquidazione del diritto del lavoro e dell’assicurazione contro la disoccupazione, RSA (il Reddito di solidarietà attiva, ndt) condizionato al lavoro, prosecuzione della politica fiscale a favore dei più ricchi con il pretesto dell’efficienza economica a scapito del finanziamento dei servizi pubblici e della trasformazione sociale ed ecologica.
Anche se il governo non indica più i 65 anni come età pensionabile, ha ribadito la volontà di portare avanti una riforma pensionistica iniqua, facendoci comunque lavorare più a lungo.
Vivere con dignità e vivere bene non è un’opzione. È una scelta per la società che nasce da una radicale trasformazione sociale.
L’Union syndicale Solidaires sta conducendo la campagna “Dividiamo il lavoro” con richieste concrete su salari, protezione sociale e servizi pubblici, da condividere con tutti i lavoratori e la popolazione.
Si affida e si affiderà a tutte le lotte settoriali per costruire un equilibrio di potere ampio ed efficace per far sì che queste richieste abbiano successo.
Si tratta di misure urgenti e strutturali che dobbiamo imporre collettivamente:
Le richieste di Solidaires sono:
- un salario minimo di 1.700 euro netti
- un aumento reale del punto indice nella funzione pubblica
- la parità di retribuzione e la riqualificazione dei lavori più femminilizzati
- aumenti dei salari, delle pensioni e delle prestazioni sociali minime di 400 euro
- un divario salariale da 1 a 5 (tra i salari più bassi e quelli più alti nelle aziende e nelle amministrazioni)
- RSA anche per i minori di 25 anni
- pensionamento a 60 anni con 37,5 anni di servizio
- fermare la distruzione dei servizi pubblici
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