Comunicato del Nouveau Parti Anticapitaliste del 21 febbraio 2023
I dibattiti dell’Assemblea nazionale si sono conclusi senza un voto sull’articolo che estende il diritto alla pensione a 64 anni e il periodo di contribuzione a 43 anni. Dall’inizio della sequenza parlamentare, abbiamo assistito a una mascherata di democrazia: i deputati di Macron non rappresentano la popolazione (l’affluenza al secondo turno delle elezioni legislative è stata solo del 46%), discutono senza alcun controllo e il dibattito è stato una specie di circo. Avrà comunque permesso di smascherare la menzogna della promessa di pensioni minime a 1200 euro lordi.
In sciopero dal 7 e 8 marzo
Una cosa è ormai certa: non vinceremo la battaglia all’Assemblea nazionale o al Senato, ma attraverso scioperi, manifestazioni e blocchi del paese. L’obiettivo è quello di colpire la classe dirigente, cioè il governo e il padronato. Martedì 7 e mercoledì 8 marzo, con tutti i mezzi possibili, dobbiamo fermare il lavoro, bloccare la produzione e organizzare manifestazioni ancora più grandi delle precedenti per dimostrare la nostra determinazione.
La giornata di mercoledì 8 marzo, giornata internazionale dei diritti della donna, avrà un ruolo importante perché, come tutte le riforme pensionistiche, il progetto del governo penalizza le donne, che hanno carriere più irregolari degli uomini. Come la storia ha dimostrato più volte, le rivendicazioni femministe aprono sempre la strada a una società più giusta e a una rivolta popolare contro le classi dominanti.
Giovedì 9 marzo le organizzazioni giovanili chiamano a una grande mobilitazione. L’ingresso dei giovani nel movimento deve essere incoraggiato da tutti: andando davanti alle scuole superiori per impedire gli interventi della polizia, aiutando i giovani a organizzare assemblee generali di discussione, a manifestare o ad avviare altri progetti dinamici e stimolanti!
Blocchiamo il paese!
In seguito, il movimento deve continuare con uno sciopero a oltranza. In molti settori, i sindacati chiedono uno sciopero a tempo indeterminato a partire dal 7 marzo. Questo è positivo, ma ora è in ogni azienda, in ogni reparto e stabilimento, in ogni luogo di lavoro, che si deve porre la questione dello sciopero a oltranza e dell’occupazione delle fabbriche.
La storia recente dimostra che gli scioperi per procura non funzionano. Per vincere, dobbiamo essere ovunque e nello stesso momento! Abbiamo due settimane per assicurarci che tutti siano pronti a un movimento duro, organizzando la solidarietà tra gli scioperanti, pubblicando appelli unitari a impegnarsi nello sciopero e a prolungarlo.
La prova di forza contro Macron è iniziata e va vinta
Questo potere conosce solo i rapporti di forza. Dobbiamo unire tutta la rabbia contro di lui e far fiorire tutte le nostre richieste. Ogni richiesta, che sia sui salari, sull’occupazione, sul ritorno della pensione a 60 e 37,5 anni, ha ancora più possibilità di vincere in un contesto di lotta globale contro il governo.
Lavoratori in lotta, giovani, abitanti dei quartieri popolari, Gilet gialli… tutti abbiamo interesse a costruire un movimento politico contro Macron, contro la logica capitalista che mira a farci lavorare di più, più a lungo, per sempre meno soldi. C’è molto denaro nelle casse delle grandi imprese, delle grandi società per azioni. Prendiamoli per organizzare la società in modo diverso, per i nostri bisogni sociali, per fare scelte sociali e ambientali che facciano vivere meglio e in modo sostenibile le classi lavoratrici.
L’NPA propone di costruire un’alternativa politica a Macron, basata sulla mobilitazione, con tutti coloro che vogliono porre fine alle politiche pro-capitaliste, verso una società libera dallo sfruttamento e dall’oppressione.