di Yuri Prasad, da socialistworker.co.uk
Gli infermieri e i paramedici che si preparano a scioperare questo mese (infermieri il 15 e il 20 dicembre; paramedici il 21 e il 28 dicembre) sono in prima linea nella lotta per una retribuzione dignitosa e per difendere il Servizio sanitario nazionale (NHS-National Health Service). Solo un aumento dei salari ben al di sopra dell’inflazione può riuscire a impedire i piani dei conservatori di distruggere il servizio sanitario pubblico (compresa le dimissioni degli infermieri a causa dei bassi salari e del sovraccarico di lavoro).
La scorsa settimana, il numero di posti di lavoro non coperti nell’NHS ha raggiunto la cifra record di 133.446 posti equivalenti a tempo pieno. Questa triste statistica mette ogni paziente a rischio e ogni professionista sanitario sotto pressione.
Nel frattempo, i piani dei Tory per l’assunzione di migliaia di medici e infermieri in più sono stati vanificati. I ministri ammettono ora che i loro obiettivi numerici non saranno raggiunti. Come se non bastasse, lo scorso fine settimana Nadhim Zahawi, uno dei principali parlamentari del Partito Conservatore (deputato, e presidente del partito), ha osato dire agli operatori sanitari “Questo sciopero è esattamente ciò che Putin vuole vedere”, insinuando che avrebbero aiutato il presidente russo Vladimir Putin se avessero continuato con gli scioperi previsti.
Questo multimilionario presidente del Partito Conservatore ha affermato che l’intero paese deve presentare un fronte unito alla guerra in Ucraina e che i lavoratori in sciopero stanno vanificando il suo piano. Pauline, infermiera di salute mentale in Scozia, ha commentato: “È deplorevole usare i lavoratori del servizio sanitario nazionale come pedine nelle loro manovre di guerra. Vogliono sviare il loro coinvolgimento [il coinvolgimento militare della Gran Bretagna nell’addestramento dei militari ucraini, tra gli altri, ndt] nell’escalation della guerra contro il personale infermieristico e del servizio sanitario nazionale che lavora duramente”. Pauline ha aggiunto che gli scioperi fanno parte della difesa del servizio sanitario nazionale.
“Quando gli stipendi non riflettono le competenze e scendono ogni anno al di sotto dell’inflazione, è impossibile trattenere e reclutare il personale. Alcuni lavori richiedono quattro anni di formazione prima di poter iniziare a lavorare. La mancanza di personale è pericolosa e demoralizzante. Significa che gli standard di assistenza che vogliamo fornire non possono essere raggiunti. Di conseguenza, le persone muoiono perché la mancanza di personale qualificato impedisce loro di ricevere le cure giuste”.
La scorsa settimana, il GMB [sindacato generale] e Unison [sindacato del servizio pubblico, con 1,3 milioni di iscritti] hanno annunciato di aver vinto le votazioni a favore dello sciopero in molte società di ambulanze in Inghilterra e Galles. Mentre gli infermieri hanno in programma uno sciopero giovedì 15 e martedì 20 dicembre, gli autisti di ambulanze Unison sciopereranno mercoledì 21 dicembre.
I sindacati hanno poi annunciato che organizzeranno scioperi in altre otto aziende, la maggior parte delle quali sono servizi di ambulanza. Ci si aspetta che vengano ripetute le votazioni tra tutti i collettivi di lavoratori che desiderano tali votazioni per consentire legalmente lo sciopero. Nonostante i discorsi duri del governo sulle retribuzioni dell’NHS, ci sono segnali che indicano che il governo sta cercando di convincere i leader del sindacato degli infermieri RCN (Royal College of Nursing) ad avviare negoziati informali. I membri del governo sanno che infermieri e paramedici in sciopero una settimana prima di Natale sarebbero un altro disastro politico per loro. I sondaggi mostrano già che più della metà dell’opinione pubblica sostiene lo sciopero degli infermieri.
Per i Tories, che sono in svantaggio sui laburisti di 15-25 punti percentuali, gli scioperi decisi potrebbero affossarli politicamente. Ciononostante, i leader dell’RCN hanno lasciato intendere che un accordo per evitare lo sciopero potrebbe essere raggiunto se il governo offrisse un accordo simile a quello presentato in Scozia. Ma l’offerta fatta in Scozia è terribile per tutti gli operatori sanitari, soprattutto per gli infermieri. Questa settimana l’RCN scozzese ha sottoposto a consultazione con gli operatori sanitari l’offerta riveduta del governo, sapendo che non rappresentava certo un miglioramento.
La richiesta dell’RCN è di un aumento del 5% rispetto all’inflazione. Ciò significa che l’unico accordo che i suoi leader dovrebbero prendere in considerazione è quello che garantisce agli infermieri un aumento di circa il 20%. Non è quindi questo il momento per i sindacati di fare concessioni.
Al contrario, l’intero movimento sindacale dovrebbe contribuire a trasformare le battaglie nei servizi sanitari in una lotta per tutti. Devono esserci scioperi, grandi delegazioni ai picchetti e manifestazioni di solidarietà per dare impulso ai movimenti di sciopero.
Ogni picchetto dovrebbe essere accompagnato da manifestazioni di solidarietà con i lavoratori del servizio sanitario nazionale e di altri settori.
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