Gran Bretagna, cresce la campagna Don’t Pay

di Kate Bradley, da rs21.org.uk, 24 agosto 2022

Mentre i prezzi dell’energia salgono alle stelle e le autorità non offrono soluzioni, pubblichiamo un’analisi del movimento Don’t Pay UK che si sta diffondendo nel Regno unito

Il logo di della campagna Don’t Pay

Entro il prossimo aprile, si prevede che il tetto massimo dei prezzi dell’energia salirà fino a 5.500 sterline in media all’anno. Molte famiglie si troveranno a dover scegliere tra riscaldarsi e mangiare.

Christine Farnish si è recentemente dimessa da direttore dell’ente regolatore dell’energia Ofgem (Office of Gas and Electricity Markets), affermando di “non poter sostenere” la decisione di aggiungere migliaia di sterline alle bollette delle famiglie e che l’Ofgem stava proteggendo le aziende piuttosto che i consumatori (ma che scoperta!). Le compagnie energetiche e i media tradizionali hanno pubblicato post vacui per consigliare ai cittadini come ridurre la spesa energetica. Ovo Energy ha consigliato ai suoi clienti di coccolare gli animali domestici per riscaldarsi invece di accendere il riscaldamento. Nulla di tutto ciò affronta seriamente l’aumento vertiginoso delle tariffe fisse e il fatto che molte persone hanno già preso tutte le misure possibili per ridurre i consumi. Quest’inverno vedremo ancora più persone morire di freddo?

Nessun partito politico ha una soluzione adeguata alla crisi. Lo sconto di 400 sterline di Rishi Sunak (uno dei candidati conservatori più accereditati nella corsa alla sostituzione di Boris Johnson,ndt) sull’energia sarà inghiottito all’istante dall’aumento dei prezzi di ottobre. E lo sconto potrebbe non raggiungere nemmeno i più bisognosi: i pagamenti per il sostegno al costo della vita per chi richiede i sussidi quest’estate hanno già incontrato un ostacolo, con i richiedenti sanzionati che non possono ricevere i pagamenti. I leader laburisti si limitano a suggerire di congelare i prezzi fino all’aprile dell’anno prossimo – un suggerimento inutile dal momento che non sono al potere, e le altre misure proposte sarebbero inadeguate a risolvere la crisi. Sarebbe il momento giusto per annunciare piani di rinazionalizzazione generalizzata e permanente, qualora venissero eletti al prossimo GE. Tuttavia, Starmer (Keir Rodney Starmer, attuale leader del Partito Laburista, ndt) ha ripetutamente escluso questa possibilità.

Campagne e organizzazioni hanno preso l’iniziativa laddove i politici hanno fallito, come Don’t Pay UK, un gruppo di base creato nel giugno 2022 con solo un sito web. Il sito web chiede alle persone che pagano le bollette dell’energia con addebito diretto di impegnarsi a cancellare i pagamenti a partire dal 1° ottobre per colpire le entrate delle società energetiche, costringendole ad agire per far fronte all’aumento delle bollette.

A luglio, la campagna ha fatto il botto, apparendo su grandi media tradizionali come il Daily Mail (un grande quotidiano popolare britannico, ndt) e Good Morning Britain (uno storico programma televisivo del mattino di ITV, ndt), oltre a diffondersi tra le sedi dei sindacati e le organizzazioni dei movimenti sociali. Nelle prime due settimane, decine di migliaia di persone hanno sottoscritto l’impegno. I numeri si sono accumulati sul contatore del sito web, crescendo di minuto in minuto. Il contatore è ora (al momento in cui traduciamo, ndt) a più di 129.652 persone – e questo solo per le persone che pagano con addebito diretto. Altre decine di migliaia di persone hanno firmato per sostenere il progetto, pur essendo clienti con pagamento mensile o anticipato. Questa settimana, un sondaggio condotto dal quotidiano i ha rilevato che oltre il 70% del pubblico è a conoscenza delle campagne per annullare l’addebito diretto – una tattica promossa principalmente da Don’t Pay – e fino a 1,7 milioni di persone hanno dichiarato di essere “pronte” ad annullare l’addebito diretto in autunno.

Questo aumento ha causato un allarme diffuso nel settore energetico, con l’Ofgem che ha messo in guardia i cittadini dall’aderire alla campagna. Certo, non pagare comporta dei rischi: le compagnie energetiche possono inserire un “default” nel vostro rapporto di credito (rendendo difficile ottenere credito in futuro); possono ottenere un mandato per irrompere e installare un contatore pre-pagato senza il vostro permesso; possono persino scollegare la vostra energia. Ma tutto questo non accade nel giro di poche settimane dal mancato pagamento, e si è creato molto allarmismo. È utile ricordare che le conseguenze ci sono perché i fornitori di energia non vogliono che smettiate di pagare l’addebito diretto: danneggia il loro modello di business e il flusso di cassa. Pertanto, non pagare collettivamente ha un potere.

Molte persone che semplicemente non possono pagare non avranno altra scelta che affrontare queste conseguenze. Don’t Pay offre loro la possibilità di farlo collettivamente, in maniera solidale, gruppi locali a cui rivolgersi per un aiuto reciproco e la possibilità di ottenere una voce di pressione presso il governo e le compagnie energetiche grazie alla leva del mancato pagamento. Allo stesso modo, permette a chi paga l’addebito diretto, in genere più abbiente, di lottare collettivamente per ottenere prezzi più bassi per tutti, compresi coloro che hanno un contatore a pagamento anticipato e che si stanno già “autoscollegando” perché non possono permettersi l’energia.

La campagna ha i suoi critici di sinistra. Alcuni sono comprensibilmente preoccupati per i rischi di indebitamento, mentre altri temono che gli organizzatori che l’hanno avviata non siano molto visibili, il che può portare a domande sulla responsabilità. Ci sono sempre difficoltà nel coordinare un’azione di massa in modo democratico, senza organizzazioni esistenti attraverso cui lavorare, e ci sono sempre rischi per un’azione collettiva efficace. Ma questi problemi possono essere superati.

Ci sono consulenti in materia di debito che collaborano con Don’t Pay: ad esempio, gli organizzatori hanno collaborato con un consulente in materia di debito per produrre un podcast per informare le persone sui rischi del mancato pagamento (in Inghilterra e Galles), in modo che possano prendere una decisione informata su come partecipare. Uno stimato specialista del settore, Debt Camel (con un sito di consigli molto seguito, ndt), ha sostenuto sui social media la necessità di un’azione collettiva informata. I consulenti del debito sanno meglio della maggior parte delle persone quali saranno gli effetti degli aumenti dei prezzi di quest’anno se non si interviene per ridurli: i loro servizi sono già sommersi, con 3,5 milioni di conti energetici già in ritardo con i pagamenti.

Anche se questa settimana le nuove adesioni sono leggermente diminuite, Don’t Pay si è orientata verso metodi di organizzazione più diretti, per costruire nelle aree locali e raggiungere le persone che non sono abitualmente online. Sono stati stampati e distribuiti milioni di volantini in tutto il Regno Unito. Ho volantinato a Manchester e ho avuto una risposta senza precedenti: decine di passanti che hanno preso i volantini, alcuni che hanno detto di aver già sentito parlare della campagna, e una serie di persone che hanno chiesto pile di volantini da distribuire più ampiamente.

Ora ci sono più di 250 gruppi WhatsApp basati sui codici postali, creati da cittadine/i in diverse aree postali, con più di 5000 organizzatori in totale. Il gruppo WhatsApp del mio codice postale locale è attivo e coinvolgente, e ho già incontrato un sacco di nuove persone che stanno lavorando insieme in modo produttivo – comprese alcune persone che non hanno mai fatto attivismo prima. So anche che Don’t Pay sta attualmente costruendo strutture che le consentano di agire in modo più responsabile e collettivo.

Anche se Don’t Pay non dovesse raggiungere il milione di adesioni a cui punta, il potenziale delle reti che ha formato potrebbe essere enorme. Questi gruppi potrebbero partecipare ad azioni dirette contro l’esecuzione del debito in diverse comunità? Per fare un esempio, se gli ufficiali giudiziari vengono a montare un contatore a pagamento anticipato, sarebbe straordinario avere 20 persone nel proprio codice postale che si oppongono pacificamente. Questo potrebbe prendere spunto dal brillante lavoro dei sindacati degli inquilini, che svolgono azioni di resistenza agli sfratti, e dalle reti anti-raid che impediscono alle persone di essere trattenute dalle forze dell’ordine.

Anche senza uno sciopero, la pressione che Don’t Pay UK ha creato sta guidando e dando forma a una conversazione più energica sul costo della vita. Se lo sciopero avrà luogo, il potenziale è enorme.