Di Fabrizio Ortu
Il Regno Unito è sempre meno unito. Nei giorni scorsi la premier della Scozia, Nicola Sturgeon, ha infatti annunciato la presentazione alla Corte Suprema di un nuovo referendum per chiedere l’indipendenza da Londra, dopo la sconfitta di misura nella consultazione del 2014. La data proposta è quella del 19 ottobre 2023. Gli indipendentisti dello Scottish Nationalist Party, al governo nella nazione celtica e vincitori delle elezioni 2021 con il 47,7% dei voti, hanno deciso di rivolgersi alla Corte a causa dell’atteggiamento apertamente ostile alle istanze di autodeterminazione del governo conservatore di Boris Johnson. In caso di diniego da parte della Corte, Sturgeon ha espresso la volontà di trasformare le elezioni politiche del 2026 in una vera e propria consultazione popolare sull’indipendenza.
Il Partito Socialista Scozzese, portatore da oltre 20 anni di un programma repubblicano, anticapitalista e indipendentista, ha commentato questi recenti sviluppi con una nota ufficiale:
“Il Partito Socialista Scozzese ha sostenuto la lotta per l’indipendenza sin dalla fondazione. Crediamo nel diritto democratico di una nazione all’autodeterminazione. Crediamo che una Scozia socialista e indipendente, una repubblica democratica moderna soddisferebbe meglio la maggioranza della classe operaia scozzese […]. Il rinvio alla Corte Suprema non contribuisce, però, a rafforzare il diritto legale di indire un referendum. Lo Scotland Act stabilisce chiaramente che il potere legale di concedere l’indipendenza spetta al parlamento del Regno Unito. Lo scenario più probabile è che l’Snp chieda un mandato per l’indipendenza alle prossime elezioni politiche. Questa è solo l’ultima tattica di questo partito nel lungo gioco per assicurarsi voti e seggi parlamentari per l’Snp. Ogni vittoria ottenuta sulla strada dell’indipendenza deve dimostrare alla maggioranza della classe operaia scozzese i vantaggi di questa scelta. Abbiamo bisogno di solide basi economiche, salari equi e condizioni di lavoro eque, accesso ad alloggi a prezzi abbordabili, proprietà pubblica dei servizi pubblici e di un piano per affrontare il cambiamento climatico. L’indipendenza non è il Snp e non è legata all’adesione all’Ue. […] Dobbiamo costruire una lotta per l’indipendenza che non possa essere ignorata da Westminster”.
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