Comunicato del NPA, 20 giugno 2022
I risultati del secondo turno delle elezioni legislative sono una sconfitta per l’attuale governo. Con 246 deputati, Macron è infatti lontano dall’ottenere la maggioranza assoluta dei deputati, confermando la sua illegittimità e il suo status di “presidente male eletto”. Le sconfitte di diverse figure dell’area macroniana, da Ferrand (il presidente dell’Assemblea nazionale nella scorsa legislatura, ndt) a Castaner (ex ministro dell’Interno, ndt) passando per Montchalin (ex ministra della Funzione pubblica, ndt), che si uniscono a Blanquer (ex ministro dell’Educazione nazionale, ndt) sconfitto già al primo turno, testimoniano il rifiuto di Macron e dei suoi simili.
L’area politica macroniana si è indebolita in un contesto di instabilità politica
La composizione dell’Assemblea nazionale lascia presagire una continuazione e un’amplificazione della situazione di instabilità politica, con una “maggioranza presidenziale” minoritaria incapace di governare da sola. Alla luce delle politiche perseguite durante il suo primo mandato e della campagna radicalmente anti-NUPES tra le due tornate, è senza dubbio alla sua destra che Macron cercherà sostegno, indurendo ulteriormente le sue politiche.
La crisi democratica continua e si aggrava, con un tasso di astensione molto alto e una significativa distorsione dei voti dovuta al sistema di voto, che non prevede assolutamente alcuna forma di rappresentanza proporzionale. L’astensione è particolarmente marcata tra i giovani e le classi lavoratrici, che hanno provato scarso interesse per una campagna che il governo ha fatto di tutto per rendere impercettibile.
Contro il pericolo dell’estrema destra, un’impennata a sinistra
Con 89 deputati, il Rassemblement National ha raggiunto un risultato storico e ha confermato il suo processo di “normalizzazione”, con una presenza concreta in diverse regioni e un passo avanti in altre. Il RN avrà certamente meno parlamentari della sinistra, ma la sua capacità di nuocere sarà notevolmente amplificata. La minaccia fascista è presente e Macron e il governo in carica hanno una pesante responsabilità, attraverso le loro politiche e i loro discorsi, in questo pericoloso fenomeno.
I punteggi della NUPES nel suo complesso testimoniano l’esistenza di una dinamica significativa e positiva a sinistra. La Francia insoumise ha quadruplicato il suo numero di deputati, il che conferma la presenza di un significativo rifiuto “a sinistra” di Macron e delle politiche neoliberali, e di un’aspirazione a una maggiore giustizia sociale, all’ecologia e alla democrazia, e persino alla speranza di un mondo migliore. Nonostante le nostre critiche alla NUPES, il NPA aveva invitato a votare per i suoi candidati, e quindi ci rallegriamo del fatto che milioni di persone abbiano accolto queste candidature per esprimere la loro rabbia contro Macron votando per una sinistra che rompe con il social-liberalismo.
Combattere e ricostruire una forza politica anticapitalista
Da oggi dobbiamo prepararci per le lotte di domani, contando tra l’altro sulle dinamiche militanti generate dalle campagne di alcuni dei candidati NUPES. La sfida è quella di formare o perpetuare collettivi pronti a condurre le prossime battaglie contro il neoliberismo autoritario, a partire dalla difesa delle nostre pensioni, che dovrà essere una lotta unitaria di tutta la sinistra politica e sociale, così come per la difesa e il rilancio dei servizi pubblici.
In una situazione in cui si afferma il pericolo dell’estrema destra, è urgente costruire strumenti di resistenza e di organizzazione per il nostro campo sociale, anche a livello politico. Abbiamo bisogno di un’ampia forza politica che difenda gli interessi della grande maggioranza della popolazione e la prospettiva di un’altra società, libera dal capitale e dai suoi disastri sociali ed ecologici.