In Marocco il Covid ha causato finora una grave crisi economica e culturale, scuole, ospedali, fabbriche che licenziano, il Paese è in ginocchio
di Marco Sbandi, da CantoLibre, 20 settembre 2020
Licenziamenti conclusi amichevolmente sarebbero in corso in Marocco per evitare il fallimento delle imprese (“Les licenciements à l’amiable se multiplient, voici comment protéger ses intérêts” par Sara Ibriz, medias24.com , 08/09/2020) e abbreviare le sofferenze dei dipendenti. In questo titolo si riassume il dramma del confinamento in Marocco, ma il Marocco evidentemente non è l’unico paese nel quale il confinamento, o quarantena, o lockdown, di fatto arresti domiciliari, ha colpito la maggioranza della popolazione e favorito la solita élite.
I grandi gruppi automobilistici (come Renault, PSA etc) hanno a volte chiuso il tempo di farsi finanziare la riapertura con licenziamenti e ora piangono miseria per avere licenziamenti ancora più facili per fare concorrenza ad altri parassiti di stato loro concorrenti. Alcuni di questi gruppi sono riusciti a intascare ingiustificati doni miliardari da più governi (ad esempio : dalla Francia, dal Marocco, dalla UE, etc). Il governo promette di stanziare miliardi per evitare la crisi, ma chi sono i destinatari di quegli stanziamenti? E’ già emerso come le promesse delle ditte di versare ai dipendenti gli aiuti per non chiudere siano promesse non credibili : i soldi pubblici quando arrivano nelle tasche delle imprese vi restano invece di ripartire verso i salari, e i salari svaniscono per essere sostituiti da licenziamenti amichevoli. Ovvero la classe operaia marocchina sta subendo un doppio attacco durissimo : chiusa in casa prima per favorire le imprese, rimessa in fabbrica senza alcuna garanzia subito dopo (ma come al solito) per favorire le imprese, licenziata sbrigativamente per non molestare le imprese con procedure troppo lunghe.
E il Covid ? Come in Italia: grandi scenenggiate sulle mascherine, i guanti, gli eroi in camice e poi …. miliardi di finanziamenti agli ospedali privati e alle cliniche private, con tanto di benedizione delle alte sfere e dei media di appartenenza. Da sottolineare che se la stragrande maggioranza della popolazione non può permettersi una visita privata, il medico della clinica privata avrà esperienza zero anche se mezzi 1000 e non potrà salvare il paziente miliardario se non spedendolo verso clinica europea.
I focolai guarda caso si moltiplicano nelle grandi aree urbane e nelle grandi aree industriali, e quando si moltiplicano sono guai seri per chiunque sia affetto da malattie croniche diverse (cancro per esempio) perché le cure sono riservate al Covid, ma in realtà sono riservate alla sperimentazione e consumo di pseudo-medicinali prodotti in Francia e pubblicizzati come miracolosi senza alcun ritegno dalle massime autorità. E dunque, mentre il confino/arresti domiciliari prosegue a fasi alterne, la disoccupazione cresce in percentuali geometriche e il livello di istruzione cala ugualmente a causa della didattica a distanza, che esclude una grande maggioranza di marocchini/e, per altro già escluse in precedenza da vari sbarramenti di classe (sociale). Nella spirale ascensionale della disoccupazione non c’è ovviamente solo la classe operaia (nel senso di manodopera delle grandi fabbriche) ma anche una massa enorme di persone e famiglie che si reggono su salari precari, o meglio su redditi estremamente precari : parcheggiatori, conducenti di taxi, personale dei bagni pubblici, dei cinema, dei bar, e una miriade di venditori ambulanti di ogni genere. Mentre il governo continua a favorire le scuole private, queste si svuotano perché anche la borghesia ha crescenti problemi di reddito e quindi preferisce rivolgersi alle scuole pubbliche che si riempiono come gli ospedali ….
E’ un circuito infernale di peggioramento di condizioni che parte non dal Covid, ma dalle politiche condotte dai governi nazionali su dettato di FMI e Banca Mondiale : privatizzare tutto !!!! Una scuola abbandonata a se stessa, con sempre meno fondi e più repressione, sempre meno sedi e più alunni, sempre meno docenti meno pagati e con più ore di lavoro da sopportare. Famiglie con uno o due membri adulti rimasti improvvisamente senza reddito che devono pensare alla prole messa di fronte allo insegnamento a distanza, ed una lingua ufficiale straniera imposta da servi del capitalismo che nella propaganda esaltano la religione e la tradizione. Se il livello di istruzione cala ancora, le imprese avranno personale sempre meno qualificato, ovvero la soluzione che preferiscono per pagare il meno possibile, e le famiglie numerose e non avranno possibilità di riscatto economico ancora più evanescenti. E dunque l’emigrazione torna a crescere forte, a dispetto delle notizie spaventose sul Covid in Europa, e delle difficoltà burocratiche inventate dai governi europei per selezionare le vittime da sfruttare. A chi fa paura il Covid ?Ad una esigua media borghesia che non percepisce i miliardi statali e ha ancora una illusoria idea di gradino sociale da mantenere rispetto a chi non ha più nulla da perdere.
Quale è la reazione dei lavoratori e delle lavoratrici ? I primi annunci di sciopero emersi alla luce dei media vengono dalla Royal Air Maroc, la compagnia aerea di bandiera, che dopo aver ridotto anni fa drasticamente i salari con la promessa di aumentarli a crisi finita, ha di nuovo tagliato sul costo del lavoro con la scusa di superare la crisi.
Il potere ricattatorio delle imprese e del governo è indubbiamente fortissimo in una situazione del genere e con le notizie diffuse ad arte sulla crisi del settore aereo e turistico in tutto il mondo. Se nel comparto automobilistico e logistico ve ne siano altri, al momento non emergono. Il confino ha già avuto ed avrà pesanti ripercussioni anche sulle condizioni di vita nelle campagne, con la scomparsa della presenza turistica e le chiusure dei mercati settimanali, e il proletariato delle regioni interne finirà per rivolgersi ancora una volta verso le metropoli e l’emigrazione appena riuscirà a lasciare le terre d’origine. Dunque la situazione è economicamente esplosiva, ma il Covid, come in Italia, è solo l’ennesimo strumento di una élite parassitaria capitalista per concentrare capitale e svuotare le casse pubbliche a danno doppio della stragrande maggioranza della popolazione.
Intanto il movimento di rivolta dello Hirak (nella regione del Rif) continua a mandare segnali al paese, anche se costretto in galera, e il consenso, sia pure silenzioso, da parte della popolazione cresce.
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